L’esito schiacciante delle amministrative fa capire al centrosinistra qualcosa che era già molto evidente agli occhi di chi sa e di chi vuole vedere.
Scorrendo i titoli dei quotidiani, è evidente ciò che è accaduto nelle urne: «Dominio del centrodestra, il Pd prende solo Vicenza» (Corriere della Sera); «Destra pigliatutto» (La Stampa); «La Destra vince ovunque, il Pd solo a Vicenza» (Repubblica); «Mamma mia che botta!» (Unità). Sempre sul Corriere della Sera, «Meloni marca la distanza: l’effetto Schlein non c’è. È una sfida mai partita».
Non basta avere a capo di un partito di opposizione una donna giovane, Elly Schlein, per contrastare un’altra donna giovane, Giorgia Meloni, primo presidente del Consiglio donna in Italia e di centrodestra, ma soprattutto politico, ex ministro, con un lungo, lunghissimo cursus honorum in politica alle proprie spalle.
Non basta, in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo e in un’economia che è stata definita di guerra, continuare a contrastare l’avversario con i soliti armamentari ideologici, cioè con quell’antifascismo che, in realtà, ha bisogno di un presunto fascismo per restare in vita; con le star che se ne vanno via, da sole, dalla Tv pubblica, sbattendo la porta; che non serve farsi acerrimi paladini dei diritti civili, lasciando senza paladini e senza risposte milioni di persone in difficoltà e in povertà. Non basta oggi giustificare il Pd e la sua segretaria sostenendo che è appena arrivata e che a lei non si possono imputare gli errori sulle alleanze.
In occasione delle elezioni Amministrative, prima di tutto occorre aver già dimostrato di sapere (o non sapere) amministrare un territorio. La capacità di saper governare un territorio è stata ampiamente dimostrata dal centrodestra negli anni e non è più soltanto una prerogativa del centrosinistra.
Non c’è alcuna Schlein, al momento, che si possa opporre a Meloni e soprattutto non è soltanto questa la risposta da dare gli elettori delle amministrative. Quello che occorre è saper coniugare la capacità di amministrare un territorio con una richiesta di cambiamento, concreto e reale, che arriva da ogni parte d’Italia. E anche da qualche territorio del Vecchio Continente. Basti pensare alla Spagna, dove la vittoria eclatante della destra, sempre alle amministrative, ha provocato le dimissioni del premier e la convocazione delle elezioni anticipate.
È molto raro, infatti, come ammette oggi Il Foglio, che un partito al governo non venga sconfitto alle amministrative. Il centrodestra in Italia tiene, ciò vuol dire che l’Italia è già un “caso” politico, una storia a sé. Un fatto già storico di cui va tenuto conto al fine di conservare e valorizzare il tesoro, cioè il consenso, conquistato dal centrodestra elezione dopo elezione. Qualcosa di cui persino il centrosinistra sta prendendo atto.

di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale Ugl