Avviata la verifica sui requisiti: attesi 272 euro una tantum, ma anche recuperi a rate
Dall’Inps arrivano notizie in chiaroscuro per i cittadini italiani. In attesa del passaggio di consegne fra il presidente uscente, Pasquale Tridico, e il nuovo commissario, l’istituto ha avviato una serie di verifiche sull’assegno unico e universale e sulle pensioni di reversibilità. La notizia buona è che per circa 512mila famiglie dovrebbe arrivare l’integrazione all’assegno unico e universale, sulla base delle disposizioni contenute nella recente legge di bilancio. Tradotto in valori assoluti, si tratta di un conguaglio di 272 euro che dovrebbe essere erogato entro fine mese. La nota dolente è che, però, circa 378mila famiglie si vedranno costrette a restituire quanto percepito in più in maniera indebita: in questo caso, parliamo di un conguaglio negativo di 41 euro, somma che sarà rateizzata in più tranche sulla base del principio che l’importo massimo non potrà superare un quinto del debito totale, per cui si parla di circa 7 euro per sei mesi. Più consistente, invece, potrebbe essere il recupero sul versante delle pensioni di reversibilità. Anche in questo caso, l’Inps ha avviato una verifica dei requisiti sulle pensioni di reversibilità. Il riferimento, per tale fattispecie, è ai dati reddituali del 2019 e del 2020. Laddove si riscontrasse una percezione indebita, l’Inps agirebbe recuperando quanto versato sempre con la regola del quinto del debito, in un massimo di 60 rate mensili.