Vincere le sfide del futuro richiede una rivoluzione copernicana che consenta al Paese di sostituire i sistemi verticali e autoreferenziali dell’istruzione, della formazione e del lavoro, ancorati alle logiche del ‘900, con sistemi circolari, capaci di contaminarsi, portando ogni cittadino ad accrescere i propri talenti e le proprie competenze non più in maniera standardizzata, ma piuttosto personalizzata. In sintesi, questo è quanto emerso dal convegno dal titolo «Accrescere la competitività attraverso le competenze e il talento» che si è tenuto il 10 maggio, nella sala Regina della Camera dei Deputati. L’iniziativa è stata promossa da FondItalia (Fondo Formazione Italia) ed Expotraining e ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni che hanno cercato di fare luce sulle trasformazioni necessarie e radicali che attendono l’Italia nei prossimi mesi. Ad aprire gli interventi, Tiziana Nisini, vicepresidente della Commissione lavoro della Camera che ha concentrato l’attenzione sulla struttura portante del sistema imprenditoriale del nostro Paese: «Bisogna ricordare che al di là delle grandi aziende che hanno una struttura e riescono comunque a formare in maniera adeguata i propri dipendenti, il nostro tessuto produttivo è composto da piccole e medie imprese e molto spesso anche quella formazione che fanno nelle piccole realtà, che viene vista come un costo, non rimane come patrimonio al lavoratore, anche nell’ottica di un futuro cambiamento di posizione. Al centro ci sono le competenze ma non bisogna disperderle e quindi sarebbe opportuno creare una sorta di fascicolo personale che il lavoratore acquiesce e può mantenere nel suo percorso lavorativo». Valentina Aprea, esperta di politiche del lavoro, ha sottolineato come «ci sono almeno tre esigenze nella nostra società che attendono immediata risposta: quelle delle imprese, quelle dei giovani e quella dei formatori e degli educatori che, solamente se considerate come un’unica entità, possiedono le risposte alle tante domande che il nuovo mercato del lavoro richiede».