Il ministro Fitto ribadisce un concetto condiviso anche da Cgil, Cisl, Uil e Ugl
Si continua a parlare del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un dibattito aperto da qualche tempo alla luce di alcuni presunti o possibili ritardi, derivanti in particolare dalla difficoltà di dare attuazione ai tanti progetti sul territorio. Il dibattito, peraltro, si è ulteriormente acceso in seguito ai tragici eventi della Romagna, con l’alluvione che ha causato quindici vittime accertate e diversi miliari di danni all’economia e alle famiglie. Il ministro delegato Raffaele Fitto ha più volte insistito sul concetto che occorre spendere velocemente, ma anche bene le risorse a disposizione. Un concetto che i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ribadito in ogni occasione utile, sia in sede parlamentare che in ambito di cabina di regia. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, seppure non esaurisce le risorse immediatamente disponibili, in quanto sono presenti finanziamenti nazionali e comunitari, resta comunque centrale, pure la previsione della valorizzazione di alcuni obiettivi trasversali. Fra questi, sono da ricordare sicuramente i vincoli sulle nuove assunzioni in favore delle donne e dei giovani. A tal proposito, il governo è già intervenuto con la legge di bilancio, attraverso un rafforzamento della decontribuzione per le assunzioni stabili o a tempo determinato; sulla materia è successivamente intervenuto lo stesso decreto-legge Lavoro in vigore dal 5 maggio.