Intensa giornata di audizioni al Senato sul ddl Calderoli

Liberando il dibattito da ogni pregiudizio, come auspicato da Cisl e Ugl, il disegno di legge in materia di autonomia differenziata può rappresentare l’occasione per rendere più efficiente il sistema Paese e, soprattutto, per correggere alcune criticità che ci portiamo dietro dalla riforma costituzionale del 2001 del Titolo V. Anche le preoccupazioni maggiori, espresse con toni diversi pure da Cgil e Uil, rimandano in ogni caso al contenuto dell’articolo 117 della Costituzione. La commissione Affari costituzionali del Senato, presente lo stesso ministro Roberto Calderoli, nella giornata odierna ha inteso audire, oltre alle quattro sigle sindacali, le regioni e i comuni, rispettivamente rappresentate da Massimiliano Fedriga e da Enzo Decaro. Un aspetto che è emerso con chiarezza è la necessità di assicurare due cose: il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale e il massimo coinvolgimento possibile, sia istituzionale, dal parlamento agli enti, che del partenariato economico e sociale. Richieste che, in linea di principio, lo stesso Calderoli ha mostrato di condividere. Tutto ciò per sgombrare il campo da possibili ricadute negative su scuola, sanità, energia, ma anche sicurezza sul lavoro e previdenza complementare e integrativa.