Più che le nuove regole, incide positivamente la crescita dell’occupazione

Prosegue anche nel mese di aprile la riduzione del numero dei nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza. Per la prima volta dall’ottobre 2020, i nuclei sono scesi sotto il milione di unità. Si tratta di un dato molto interessante, anche perché esso arriva prima ancora della pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto-legge Primo Maggio che, come noto, riforma il sussidio. Ad aprile, il reddito di cittadinanza è stato erogato a poco più di 957mila famiglie. Nei primi quattro mesi dell’anno, le domande presentate sono state 366mila, in calo di quasi il 25% rispetto allo stesso periodo del 2022, quando furono 485mila. Il fatto che il calo sia precedente alla definizione delle nuove regole esclude, in larga parte, l’effetto disincentivo che pure qualche commentatore ha voluto evidenziare. La riduzione sembra essere più collegata alla ripresa dell’occupazione che si è registrata in questi mesi. Per effetto delle modifiche apportate, il governo ha previsto due percorsi, da una parte i nuclei fragili, che percepiranno l’assegno di inclusione, e dall’altra le persone immediatamente occupabili, per le quali lo strumento utilizzato è quello del supporto per la formazione e il lavoro che si traduce in 350 euro mensili per ogni mese di attivazione concreta e fino ad un massimo di dodici mesi. L’assegno di inclusione è di minimo 480 euro più 280 euro come contributo effetto.