L’indice PMI di S&P Global, ma «il rischio di una spirale recessiva è piuttosto ridotto»

Quinto mese consecutivo di crescita per l’attività economica dell’Eurozona, con il PMI composito della produzione che a maggio si è confermato al di sopra dei 50 punti che separano una fase di contrazione dell’attività da una fase di espansione. L’indice, calcolato da S&P Global, si è attestato a 53.3 punti, rallentando però rispetto ai 54.1 di aprile. Il risultato è una sintesi dell’andamento discordante osservato per il settore dei servizi e per quello dell’industria, con il primo che si mantiene saldamente in zona espansione (55.9 punti) e il secondo che invece tocca il valore più basso degli ultimi sei mesi: 46.3 punti. «Lo scarto tra la migliore prestazione del terziario e quella del manifatturiero – spiega S&P Global – è stato il più ampio da gennaio 2009». Divario simile si è osservato anche sul fronte degli ordini: quelli al settore dei servizi sono aumentati per il quinto mese consecutivo, mentre nell’industria sono diminuiti, tanto da riportare il divario con il terziario ai livelli del 2008. Commentando i dati il Chief Economist di Hamburg Commercial Babk, Cyrus de la Rubia, ha detto che, «grazie alle buone condizioni di salute del settore dei servizi, nel secondo trimestre il PIL dell’eurozona sembra aver segnato una crescita», e con il buon andamento dei numeri del mercato del lavoro «il rischio di una spirale recessiva, sotto forma di una riduzione occupazionale, e quindi di una flessione della domanda, che a sua volta causerebbe un ridimensionamento dei livelli del personale, è piuttosto ridotto in questo momento di carenza di manodopera a livello demografico».