Prigozhin conferma: «Via dalla città entro 1 giugno»

Riguardo Bakhmut, le forze armate ucraine riferiscono che i combattimenti proseguono, smentendo almeno in parte l’annuncio delle ultime ore del capo della Wagner, Evgeny Prigozhin, sulla caduta della città. E anche il presidente Volodymyr Zelensky, al G7, ha parlato di una città praticamente rasa al suolo, ma non occupata dai russi. «Il nemico continua a condurre azioni offensive», ha fatto dunque sapere Kiev, sottolineando che nelle ultime 24 ore le forze russe hanno «cercato senza successo di recuperare le posizioni perdute a sud dell’insediamento di Ivanivske», vicino alla città. Inoltre il Comando delle forze per le operazioni speciali ucraino ha diffuso un video, citato da Ukrainska Pravda, ribadendo il medesimo concetto: «I nostri soldati sono partiti per una missione di combattimento attraverso una città distrutta, ma non conquistata». Tuttavia oggi Prigozhin ha confermato che la Wagner lascerà Bakhmut entro l’1 giugno, per poi lasciarla all’esercito regolare russo. Nella notte si sono registrati attacchi a Dnipro, Kharkiv e Zaporizhzhia. Quanto a Dnipro, il governatore della regione Serhiy Lysak ha comunicato via Telegram che «grazie alle forze di difesa» gli ucrani hanno resistito all’attacco. Così, ha riferito, «15 droni e quattro missili da crociera sono stati abbattuti sulla regione, mentre otto persone sono rimaste ferite, tre delle quali sono state ricoverate in ospedale». Resta motivo di preoccupazione lo scenario relativo alla centrale di Zaporizhzhia, dove – ha scritto su Twitter il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi – «la situazione della sicurezza nucleare dell’impianto è estremamente vulnerabile». Oggi la centrale è rimasta scollegata dalla rete elettrica esterna per la settima volta durante il conflitto, l’alimentazione è stata poi ripristinata dopo alcune ore. «Questa situazione non può continuare», ha concluso Grossi.