L’eliminazione dalla bolletta agita partiti e sindacati, che chiedono anche una riforma della governance

«Decisiva». Così il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, commenta la questione relativa al canone RAI. Che sta agitando un po’ tutti, dai partiti (specie quelli dell’opposizione) e i sindacati. Prima facciamo un passo indietro, però: cosa sta succedendo al canone? Si sta valutando la possibilità di scorporarlo dalle bollette per l’energia elettrica. Una decisione che non convince Italia viva e Movimento 5 stelle, che chiedono un passo indietro. O quantomeno di trovare una soluzione che garantisca alla Rai di incassare gli introiti del canone (il pagamento in bolletta serve infatti ad impedire l’evasione del pagamento da parte dell’utenza). Nell’eliminare il canone dalla bolletta, però, il governo starebbe rispettando soltanto una direttiva della Commissione europea, che lo considera un onere improprio che mina la concorrenza del settore. «Chi siede in questa Commissione dovrebbe conoscere i fatti. C’è una posizione presa dall’Ue. Non è una polemica tra gruppi parlamentari», ha fatto notare infatti Stefano Candiani della Lega. «C’è un’ impasse e bisogna trovare una soluzione: è ovvio che quella più comoda sia quella di pagare il canone in bolletta ma ora siamo obbligati a scelte alternative», ha aggiunto. La questione del canone agita i partiti ma anche i sindacati che, a pochi giorni dalla nomina del nuovo amministratore delegato, Roberto, hanno chiesto anche una riforma della governance dell’azienda, in occasione dell’audizione in Vigilanza Rai delle rappresentanze sindacali dei lavoratori di Viale Mazzini. Sullo sfondo lo sciopero del 26 maggio, sul quale, al momento, non è stata ancora presa una decisione definitiva, in attesa di un incontro con il nuovo ad.