La congiuntura mensile di Confcommercio. Rallenta il PIL ad aprile: -0,2%

È quadro con luci ed ombre quello disegnato nella congiuntura diffusa oggi da Confcommercio, in cui segnala una lieve ripresa dei consumi e, al contempo, un rallentamento mensile del Prodotto Interno Lordo. Nel dettaglio, infatti, l’indicatore dei consumi calcolato dall’associazione di categoria ad aprile ha riportato un aumento dello 0,2% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Un risultato che riflette l’aumento della domanda di servizi del 4,5%, controbilanciato dal calo dell’1,5% che ha interessato la domanda di beni. «Le famiglie – spiega Confcommercio – continuano, al di là delle criticità indotte dall’inflazione sui bilanci familiari, nel percorso di recupero della domanda favorendo quelle voci di spesa che considerano più rappresentative della ritrovata “libertà”». Va comunque sottolineato che, nonostante i progressi osservati negli ultimi mesi (anche grazie all’andamento del turismo) hanno recuperato solo in parte «l’eccezionale caduta rilevata nel 2020, in quanto la distanza percentuale con i volumi registrati nello stesso periodo del 2019 supera ancora le due cifre». Per quanto riguarda il PIL, secondo l’analisi dovrebbe essere diminuito dello 0,2% tra marzo ed aprile, mentre su base annua ha registrato un aumento dell’1,5%. Le stime sull’inflazione, invece, indicano un aumento dei prezzi su base congiunturale dello 0,5% e un +7,8% su base annua. Riguardo l’inflazione di fondo, Confcommercio spiega che «le prime indicazioni di un’evoluzione più contenuta, sintomo di un attenuarsi delle tensioni all’interno del sistema, consolidano le attese di una parte finale del 2023 più favorevole».