Tra Roma e Parigi il clima torna a rasserenarsi. «L’Italia non può essere lasciata sola davanti alla pressione dei flussi migratori», ha detto il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, lanciando un segnale di distensione, dopo gli attacchi dai ministri francesi e degli esponenti di vertice del suo partito contro le politiche sui migranti del governo italiano, che comunque ha evitato di alzare la tensione. Alle parole e ai gesti simbolici – l’incontro tra Macron e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del Consiglio d’Europa a Reykjavik, in Islanda, si è svolto «in un clima di grande cordialità», assicurano fonti italiane citate dalle agenzie di stampa –, dovranno seguire azioni concrete, considerando che gli ingressi illegali tra gennaio e aprile attraverso la rotta del Mediterraneo (circa 42.200) sono quadruplicati rispetto allo stesso periodo del 2022, secondo i dati di Frontex, l’agenzia europea che controlla le frontiere esterne.
Meloni e Macron avranno la possibilità di incontrarsi nuovamente al G7 di Hiroshima, in Giappone, in programma dal 19 al 21 maggio.