Dopo quattro mesi consecutivi di crescita, ad aprile le intenzioni d’acquisto degli italiani a tre mesi sono crollate dell’8,4%, tornando ai livelli registrati a inizio anno. A pesare è il progressivo calo del potere d’acquisto, indicato dal 39% degli intervistati come una delle principali preoccupazioni. «I primi mesi del 2023 sono stati contraddistinti da una ripresa della propensione al consumo – ha spiegato Gilles Zeitoun, Amministratore Delegato e Direttore Generale Findomestic – che ha trovato riscontro negli effettivi acquisti di beni durevoli, in crescita ma ancora frenati da un contesto che resta di forte preoccupazione. Il fenomeno dell’inflazione rimane la prima preoccupazione nel Paese (sei risposte su dieci nella nostra rilevazione) e continua ad influenzare i comportamenti di spesa che restano improntati alla prudenza». Per quanto riguarda le diverse categorie merceologiche, il settore casa è quello più in sofferenza, con le intenzioni di ristrutturare la propria abitazione scese del 20%, mettendo la parola “fine” agli effetti del superbonus. Calo a doppia cifra anche per i mobili (-12,7%). Evidente anche il calo delle intenzioni di acquisto di veicoli, con le auto nuove che riportano un -7% e l’usato un -11%. Controcorrente i prodotti tecnologi: per i tablet si registra un aumento delle intenzioni di acquisto del 15,8%, confermando il trend dell’ultimo anno; per le fotocamere un +18,8% e per la telefonia un +11,1%. In calo del 2,9% i viaggi.