Quasi tutti gli studenti e le studentesse di 9 anni sanno leggere correttamente e comprendere il senso di quanto leggono. Lo rivela un’indagine Iea Pirl 2021 – Progress in International Reading Literacy Study, un’indagine internazionale periodica, ripetuta ogni cinque anni, che coinvolge oltre 50 Paesi –, sottolineando che i ragazzi e le ragazze di IV elementare hanno conseguito un punteggio medio superiore a quello medio internazionale e superiore al quello medio dei Paesi dell’Unione europea. Anche in questo ambito, però, la pandemia ha inciso negativamente: nel 2021, gli studenti italiani hanno ottenuto un risultato medio inferiore di 11 punti rispetto a quello di cinque anni fa, riportando i risultati degli studenti ai livelli di di 20 anni fa (Pirls 2001). Dall’indagine sono emersi anche altre curiosità: chi non usa i dispositivi digitali per le attività scolastiche ottieni risultati migliori nella lettura, ad esempio. Oppure: gli studenti che frequentano scuole dove c’è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie benestanti hanno in media punteggi di lettura più alti (+ 31 punti) rispetto a quelli che frequentano scuole dove c’è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie economicamente svantaggiate. L’indagine ha coinvolto gli studenti al quarto anno di scolarità, perché «è tipicamente in questa fase, infatti, che gli studenti passano dall’“imparare leggere” al “leggere per imparare”».