Il “curioso” disallineamento tra Pil e produzione industriale italiana. Prodotto interno lordo cresce più che in Germania, bene l’occupazione

Segnali contrastanti arrivano dall’economia, riflettendo in qualche modo il periodo di incertezza e instabilità che, non solo l’Italia, tutto il mondo (quanto meno) occidentale sta vivendo. In una sola giornata, quella di oggi, arrivano notizie non del tutto allineate: a marzo l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,6% rispetto a febbraio, pur nella media del primo trimestre, il livello della produzione diminuisce dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti; nel primo trimestre il Pil italiano, secondo la Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana Aprile 2023 dell’Istat, ha mostrato, in base alla stima preliminare, un aumento superiore a quello dell’area euro, a cui hanno contribuito sia la domanda interna sia quella estera netta; infine, la produzione italiana di autoveicoli che registra una crescita del 17,4%, a marzo, su base mensile e del 35,8% su base annua, nei dati corretti per il calendario, arrivando così all’incremento tendenziale maggiore registrato dall’Istat per il settore da quasi due anni, a partire da giugno 2021, nel pieno della ripresa post-pandemica quando c’era stato un balzo, rispetto a giugno 2020, del 39,1%. In particolare, l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha segnato a marzo, per il terzo mese consecutivo, una variazione congiunturale negativa con un calo diffuso a tutti i comparti ad eccezione di quello dei beni strumentali. Nel primo trimestre, l’indicatore ha registrato una sostanziale stabilità rispetto ai tre mesi precedenti.