Migranti, Scholz: «Patto prima delle Europee». Metsola: «Approvare Patto o non possiamo rivolgerci a cittadini»

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nel suo discorso al Parlamento europeo in occasione della Giornata d’Europa, ha esortato oggi «a concludere prima delle elezioni europee i progressi compiuti in sede di Consiglio sulla riforma del sistema europeo comune di asilo, dopo lunghi e difficili negoziati». «Ci deve essere una soluzione che renda giustizia alla richiesta di solidarietà europea», «ma non dobbiamo aspettare che questa solidarietà venga su di noi come lo Spirito Santo». Insomma, come avrebbe detto Robert Schuman, ci vogliono «“fatti concreti”, attraverso “solidarietà concreta”». «Il vostro accordo del mese scorso su una posizione negoziale per le parti fondamentali della riforma è stato un passo molto importante in questo percorso. Ora dobbiamo finire il lavoro, con tutte le nostre forze. Siamo uniti dall’obiettivo di controllare e organizzare meglio la migrazione irregolare, senza tradire i nostri valori». Diverse le ragioni alla base di tale esortazione: «l’urgente bisogno di lavoratori, compresi quelli provenienti da Paesi terzi»; fare in modo che «i Paesi di origine e di transito riprendano anche coloro che non hanno il diritto di rimanere qui»; soprattutto, per lui, togliere «le basi a chi fa politica con la paura e il rancore». A chi o a cosa si riferisce?
Secondo recenti sondaggi la “maggioranza Ursula”, che al momento governa a Bruxelles, sarebbe in netto calo a vantaggio della destra, degli indipendenti e degli euroscettici. Tutto, adesso, si può fare per evitare che un diverso “paradigma politico” possa governare l’Europa, anche un sistema europeo comune di asilo, «anche un’efficace protezione delle frontiere esterne». A quel punto, secondo Scholz, «ci sarà una maggiore accettazione di un’immigrazione intelligente, gestita e controllata nei nostri Paesi». Ci sarà?