Le delegazioni saranno ricevute martedì a Palazzo Chigi a partire dalle 12:30

Tra i punti più ambiziosi del programma di governo, ci sono sicuramente le riforme costituzionali. Il premier, Giorgia Meloni, che le ritiene imprescindibili, a partire dalla riforma in senso presidenziale, aveva anticipato uno sviluppo: «Ho in testa un calendario di riforme chiaro e abbastanza serrato», aveva assicurato in occasione della visita a Londra, la scorsa settimana. Oggi annuncio che conferma un accelerazione: il governo ha convocato per martedì prossimo le forze che compongono l’opposizione. Secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa Ansa, gli incontri si terranno a Palazzo Chigi, tra le 12:30 e le 20. Il presidente del Consiglio sarà affiancato dalla ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, dai due vice premier, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro per i Trasporti e le Infrastrutture Matteo Salvini, Luca Ciriani, e i sottosegretari alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanbattista Fazzolari (attuazione del programma di governo), e Alfredo Mantovano (con funzioni di segretario del Consiglio). Presente anche il costituzionalista Francesco Saverio Marini. Le delegazioni dei partiti d’opposizione verranno ricevuti dalle 12:30: i primi ad incontrare i rappresentanti di +Europa, gli ultimi quelli del Partito democratico. Che potrebbero essere guidati dalla segretaria Elly Schlein, la quale incontrerebbe così per la prima volta il premier. Il Terzo Polo si presenterà unito, con una delegazione composta dal leader di Azione, Carlo Calenda, e poi Matteo Richetti, Raffaela Paita e Maria Elena Boschi (ribadiranno il sì al premierato e il no all’elezione diretta del capo dello Stato). Mantenuta la promessa del presidente del Consiglio. Che aveva assicurato il coinvolgimento di tutte le forze politiche, oltre ai partiti di maggioranza, per trovare una sintesi su riforme di così ampio respiro come quelle costituzionali: «Adesso si tratta di organizzare meglio tutta la filiera, anche di parlarci di più tra di noi, con i capi delegazione, con i capigruppo, perché tutti devono essere coinvolti. Credo che sia un lavoro su cui vanno coinvolti tutti quanti e mi prendo io la responsabilità di farlo».