Cina: «Evitare azioni che possano aggravare situazione»

«Le attività terroristiche e di sabotaggio delle forze armate ucraine in Russia stanno raggiungendo un livello senza precedenti». E dietro l’attacco con due droni al Cremlino – un’azione di Kiev secondo la versione dei russi – ci sarebbero gli Stati Uniti. A rivolgere tali accuse è proprio il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti. La situazione legata al presunto attentato di ieri notte ha provocato conseguenze immediate, dialettiche e sul terreno. Nelle ultime ore, infatti, le forze russe hanno lanciato sull’Ucraina una serie di attacchi massicci, in particolare nella capitale. Le stesse autorità di Kiev hanno sottolineato come la città non avesse registrato dall’inizio dell’anno una tale intensità di attacchi in pochi giorni. Intanto la Cina invita alla calma dopo l’escalation osservata da ieri. La portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, ha affermato nel briefing quotidiano che la posizione cinese «sulla crisi ucraina è coerente e chiara, tutte le parti dovrebbero evitare di intraprendere qualsiasi azione che possa aggravare ulteriormente la situazione». L’Unione europea, invece, chiede «alla Russia di non utilizzare questi presunti attacchi come scusa per continuare l’escalation della guerra». «Ho ascoltato il presidente Zelensky – ha detto l’Alto rappresentante UE per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo oggi al Consiglio esteri sviluppo a Bruxelles – che ha affermato molto chiaramente che gli ucraini non sono coinvolti negli attacchi e stanno difendendo il paese, ma stanno combattendo sul loro territorio, che non stanno attaccando la Russia. Così è stato detto da Zelensky e questo è quello che ho da dire».