Tutti d’accordo sulla necessità di rivedere il sistema, ma giudizio ancora sospeso

In questi giorni è partito l’iter che porterà all’approvazione del disegno di legge al governo delega in materia di fisco. Si tratta di un provvedimento molto complesso che investe direttamente tutti i vari aspetti legati alla materia, dalla tassazione delle persone fisiche a quella sulle società, passando per le imposte indirette, in particolare Iva ed accise, e finendo al processo tributario. Il governo avrà a disposizione ventiquattro mesi per definire i decreti legislativi, più altri dodici mesi per eventuali correttivi e per la riorganizzazione del tutto in testi unici e codici. Un lavoro complesso che sta quindi muovendo i primi passi, dopo l’incontro di qualche settimana fa a Palazzo Chigi fra il governo e i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Proprio i sindacati sono stati auditi oggi dalla commissione finanze della Camera dei deputati per un primo passaggio informale. Le posizioni, come per altri provvedimenti messi in cantiere dall’esecutivo, appaiono sempre molto articolate, con una differenziazione di giudizio fra possibilisti, in particolare Cisl e Ugl, e più di chiusura, principalmente la Cgil. In ogni caso, il giudizio complessivo è, per ovvie ragioni, sospeso, in quanto è con i decreti legislativi che verranno fissate le asticelle. Si pensi alla riforma dell’Irpef: la delega si limita ad indicare una riduzione di scaglioni e aliquote, senza specificare i relativi numeri.