I russi accusano l’Ucraina. Kiev: «Non siamo stati noi»

La Russia lo ha definito immediatamente un attacco terroristico. Fatto sta che due droni avrebbero cercato la notte scorsa di attaccare il Cremlino. A riferirlo, per prima, è stata l’agenzia Ria Novosti, dopodiché le autorità russe hanno confermato l’accaduto, accusando l’Ucraina. Sui social media sono anche diffusi video che mostrano l’abbattimento dei due droni nei pressi del Cremlino. L’obiettivo, secondo Mosca, era il presidente Vladimir Putin, tuttavia assente al momento dell’attacco perché impegnato, stando alla versione del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, a Novo-Ogaryovo. «L’attacco sventato la notte scorsa con due droni è stato un attentato terroristico ucraino alla vita del presidente Vladimir Putin, che è rimasto illeso», ha affermato il servizio stampa citato dall’agenzia, aggiungendo che «Mosca adotterà misure di ritorsione contro Kiev». Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha disposto il divieto di sorvolo di droni sulla capitale. L’Ucraina, intanto, respinge al mittente le accuse. «Non abbiamo nulla a che fare» con il presunto attacco al Cremlino, ha fatto sapere Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, in un messaggio ai giornalisti. «Sono apparse informazioni che il drone sul Cremlino sia stato lanciato da partigiani russi della regione di Mosca», ha invece scritto su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno. Quanto avvenuto nella notte non cambierà comunque i piani. Si terrà infatti come previsto la parata del 9 maggio sulla Piazza Rossa per l’anniversario della vittoria sul nazismo, ha annunciato il portavoce del Cremlino.