In calo, invece, le denunce complessive degli incidenti soprattutto nella sanità e i trasporti

I primi tre mesi dell’anno registrano un incremento sul versante degli infortuni mortali sul lavoro: si è infatti passati dai 189 eventi del 2022 ai 196 accadimenti del 2023. L’incremento è anche maggiore rispetto al 2021 (+11), al 2020 (+30) e al 2019 (+16). La cosa ancora più preoccupante è che sono in aumento gli infortuni nei luoghi di lavoro, passati da 138 a 148, mentre sono in leggera diminuzione quelli in itinere (da 51 a 48). Proprio in queste settimane, il Report Ugl 2022, presentato su base territoriale, aveva evidenziato l’impatto degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro con esclusione di quelli in itinere. Il 2022, sotto questo profilo, si è chiuso con 790 infortuni mortali nei luoghi di lavoro che diventano 1.090, considerando anche quelli in itinere. L’aspetto che invece rincuora è quello relativo alle denunce di infortunio in generale, decisamente in calo in primi tre mesi dell’anno. In termini percentuali, la riduzione è superiore al 25%; tradotto in valori assoluti, si tratta di circa 50mila casi in meno. Occorre, però, ricordare come sul 2022 ha ancora impattato, in un verso o nell’altro, il Covid-19. Risalendo al 2019, le denunce sono comunque in riduzione, seppure in misura minore, in quanto si ferma all’8,2%. Rispetto ai settori, la sanità segna una riduzione, come pure il trasporto e il magazzinaggio, mentre costruzioni e manifattura sono in crescita.