Riduzione dello 0,5% l’anno con deficit sopra il 3% del Pil

La Commissione europea ha presentato oggi una proposta di riforma del Patto di Stabilità. «Le nostre regole di bilancio risalgono agli Anni 90», ha osservato il presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, osservando che «ora ci troviamo di fronte a sfide e priorità economiche diverse rispetto al passato». Rimane prioritaria una riduzione dei debiti pubblici, seppure in maniera più graduale. Confermati i vincoli di Maastricht, con il deficit e il debito pubblico di ogni Paese che non dovranno superare rispettivamente il 3 e il 60% del Prodotto interno lordo. Ogni Paese membro dovrà stilare un piano di risanamento dei conti basato sulla spesa pubblica netta, che, secondo i piani di Bruxelles, dovrebbe diventare il parametro di riferimento con il quale monitorare i bilanci nazionali. La riforma prevede l’obbligo di ridurre il debito pubblico dello 0,5% all’anno fino a quando il deficit resterà sopra la soglia consentita. I Paesi con un alto debito devono però proporre un proprio piano di quattro anni (estendibile a sette) di riduzione del rapporto tra debito e Pil. Previste sanzioni per chi non mantiene gli impegni. «Quando questa riforma verrà approvata l’Italia potrà» ridurre il debito «in modo più graduale e potrà farlo anche nel modo che avrà deciso l’Italia», ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. Le proposte passeranno al vaglio del Consiglio europeo e del Parlamento europeo.