Numeri da far scendere. La regione è in linea con la media nazionale, ma non mancano segnali di allarme

Nel 2022, il Veneto, fra le aree maggiormente industriale del Paese, presenta una incidenza di infortuni mortali nei luoghi di lavoro, esclusi quelli in itinere, di 35,6 accadimenti per milione di addetti, in linea con la media nazionale, collocandosi così al dodicesimo posto della graduatoria nazionale. In valori assoluti, però, l’impatto dei morti sul lavoro è altissimo, con 74 incidenti su una platea di occupati di due milioni e 80mila unità. In termini di incidenza, la provincia più a rischio è Belluno, che si colloca all’ottavo posto assoluto, con 6 accadimenti su quasi 86mila occupati ed una incidenza di 69,9 punti. A seguire, troviamo Verona, che, con 20 infortuni mortali, è al primo posto nella regione per valori assoluti, ma, considerando i quasi 404mila occupati, ha una incidenza di 49,5 punti (28° posto nella graduatoria nazionale). Sopra la media nazionale anche Venezia (36° posto nella graduatoria, con una incidenza di 43,1 punti per 15 infortuni mortali ed una platea di occupati pari a 348mila unità) e Rovigo (stessa posizione e medesima incidenza di Venezia, ma con 4 infortuni mortali e una platea di addetti vicina alle 93mila unità), mentre praticamente in linea con la media nazionale è Vicenza (51° posto con 13 infortuni mortali, 375mila occupati e incidenza al 34,7). Più indietro Padova (75° posto, con 9 infortuni mortali, 384mila occupati e incidenza pari 23,5) e Treviso (82° posto, con 7 infortuni mortali, 391mila occupati e incidenza a 17,9).