Le province di Campania e Molise presentano situazioni molto differenti fra loro

I numeri del Rapporto sugli infortuni mortali nei luoghi di lavoro, con esclusione degli incidenti in itinere, pongono la Campania fra le regioni a maggiore rischio, mentre i dati del Molise vanno letti con estrema attenzione, considerando i diversi fattori che possono incidere sull’analisi dei flussi infortunistici. Con 70 infortuni mortali e 1,6 milioni di occupati, la Campania ha una incidenza di 43,9 casi per milione di occupati, circa nove punti in più rispetto alla media nazionale, fissata a 35 casi per milione di occupati. La Campania si colloca al sesto posto nella graduatoria nazionale, con al primo posto per insicurezza la Valle d’Aosta. In valori assoluti, è la provincia di Napoli a registrare il maggior numero di infortuni mortali: 27. L’incidenza è di 35,1 a fronte di poco più di 768mila occupati, con il 50° posto in graduatoria. In termini di incidenza, la provincia più a rischio è però quella di Salerno: 21 accadimenti per 332mila addetti, con una incidenza di 63,1 punti e il quattordicesimo posto nella graduatoria nazionale. A seguire, troviamo Caserta (29° posto con 13 infortuni mortali e 266mila addetti per una incidenza pari a 48,9), Avellino (40° posto con 6 infortuni mortali e 144mila addetti per una incidenza pari a 41,6) e Benevento (45° posto con 3 infortuni mortali e 81mila addetti per una incidenza pari a 37,1): in tutti i casi, sopra alla media nazionale. Il Molise presenta, invece, una situazione molto divaricata, che risente, evidentemente, del ridotto numero di occupati, poco più di 100mila su oltre 292mila residenti. Nel corso del 2022, gli infortuni mortali nei luoghi di lavoro, esclusi quelli in itinere, sono stati tre, tutti concentrati nella provincia di Campobasso. Con oltre 71mila occupati, l’incidenza è di 42 punti, con il 38° posto nella graduatoria nazionale. Isernia, viceversa, chiude la classifica nazionale: nel 2022, non si sono registrati infortuni mortali. Gli occupati sono poco meno di 29mila per una popolazione residente vicina alle 81mila unità.