«Gestione dell’Istituto volta a curare interessi di natura personale»

Gestione «dell’Istituto volta a curare interessi di natura meramente personale». È quanto si legge in una nota dei Carabinieri in merito all’operazione “La Coscienza di Zen-o», che ha portato all’arresto di tre persone per le ipotesi di reato di peculato e corruzione. A finire nei guai la preside dell’istituto Giovanni Falcone, del quartiere Zen di Palermo, il vicepreside dello stesso istituto e la titolare di un negozio di elettronica. Secondo quanto emerso, i due dirigenti scolastici avrebbero attestato il falso per ottenere fondi europei e avrebbero preso accordi con una sola azienda per fornire la scuola di materiale informatico. Materiale che poi veniva prelevato dalla preside e dal suo vice «per proprie ed esclusive necessità».