Corea del Sud pronta a inviare armi a Kiev

La Cina afferma di sostenere l’UE «nel promuovere il riavvio dei colloqui di pace» per l’Ucraina «il prima possibile, tenendo conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti e costruendo una sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile struttura». Così il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha risposto oggi ad una domanda sulle indiscrezioni secondo cui il presidente francese Emmanuel Macron punterebbe proprio sul ruolo della Cina per programmare una base che possa favorire in tempi brevi i negoziati tra le parti in conflitto, Mosca e Kiev. In tale scenario, però, è emersa oggi anche la possibilità che la Corea del Sud possa estendere l’ambito degli aiuti per l’Ucraina, cioè includere anche l’invio di armi al di là dell’assistenza umanitaria ed economica già in programma. e aprendo per la prima volta alla possibilità di inviare armi. A suggerirlo in un’intervista all’agenzia Reuters è stato il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, peraltro in vista della sua visita di Stato negli Stati Uniti la prossima settimana. «Se c’è una situazione che la comunità internazionale non può tollerare, come un attacco su larga scala contro i civili, un massacro o una grave violazione delle leggi di guerra, potrebbe essere difficile per noi insistere solo sul sostegno umanitario o finanziario», ha sottolineato Yoon. Dura la reazione russa. «Ce ne sono di nuovi disposti ad aiutare i nostri nemici – ha dichiarato al riguardo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitri Medvedev –. Il presidente sudcoreano Yun Sok-yeol ha affermato che, in linea di principio, Seul è pronta a fornire armi al regime di Kiev. Fino a poco tempo fa, i sudcoreani assicuravano che la possibilità di fornire armi letali a Kiev fosse completamente esclusa. Mi chiedo cosa diranno gli abitanti di questo paese quando vedranno le ultime armi russe dei nostri partner della Corea del Nord. Quello che si chiama quid pro quo».