Rispetto a febbraio l’Istituto ha registrato un -0,4%

Per il mese di marzo la lettura finale dell’Istat conferma un marcato rallentamento dell’inflazione, con l’indice mensile dei prezzi al consumo per l’intera collettività sceso di quattro decimi di punto. Un risultato che ha comportato una frenata dell’inflazione annua al 7,6%, contro il +9,1% del mese precedente e il +7,7% previsto dalla lettura preliminare. A guidare la fase di rientro dell’inflazione, spiega l’istituto, è soprattutto «la dinamica dei prezzi dei beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale)». «Emergono – si legge poi nel commento all’analisi -, nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei beni alimentari non lavorati e dei servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere». In particolare le rilevazioni evidenziano una decelerazione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e una maggior frenata di quelli degli energetici regolamentati (da -16,4% a -20,3%). Per quanto riguarda il carrello della spesa, l’Istat segnala un rallentamento per i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, da +12,7% a +12,6%, e una frenata più evidente per prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +9,0% a +7,6%). In riferimento all’IPCA (indice armonizzato dei prezzi al consumo), che non tiene conto delle scontistiche legate ai saldi, il comunicato dell’Istat parla di un aumento dello 0,8% mensile e di un 8,1% annuo.