Tra stretta Bce e nuovo record debito pubblico. Lagarde: «Prospettive ripresa economica restano fragili», «con rischi sia al rialzo sia al ribasso»

Grossi guai in vista. La Bce è apparsa intenzionata ad alzare ancora i tassi di interesse per contrastare l’inflazione. «Le prospettive economiche globali sono migliorate e l’inflazione è diminuita, ma la ripresa è fragile e incerta. Si prevede che l’inflazione rimarrà troppo alta per troppo tempo e alla Bce siamo determinati a riportarla al nostro obiettivo del 2%», ha detto il presidente, Christine Lagarde, alle riunioni della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale a Washington. «L’inflazione nell’area euro continuerà a scendere, poiché le pressioni sui prezzi si affievoliranno e una politica monetaria restrittiva frenerà sempre più la domanda. Tuttavia, la crescita salariale, storicamente elevata, legata alla tensione dei mercati del lavoro e alla compensazione per l’elevata inflazione, sosterrà l’inflazione core nell’orizzonte temporale di proiezione, poiché tornerà gradualmente a tassi intorno al nostro obiettivo. Questa prospettiva rimane circondata da una notevole incertezza, con rischi sia al rialzo che al ribasso», perché «da un lato pressioni più forti del previsto potrebbero spingere al rialzo i salari o gli utili delle imprese, facendo accelerare l’inflazione; dall’altro, le tensioni dei mercati finanziari e il calo del dei prezzi dell’energia potrebbero portare a un processo disinflazionistico più rapido». Il classico serpente che si morde la coda, almeno in Italia. Secondo il bollettino di Bankitalia, infatti, il debito delle Amministrazioni pubbliche a febbraio 2023 è aumentato di 21,6 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.772,0 miliardi. Siamo così davanti a un nuovo record del debito pubblico.