Lo riferisce la Polizia, confermando un’inversione di tendenza rispetto al biennio 2017-2019, quando gli sbarchi diminuirono

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, 105.131 migranti irregolari hanno raggiunto le coste italiane attraverso le varie rotte del Mediterraneo. Lo rende noto la Polizia di Stato, diffondendo i numeri che confermano un aumento della pressione dei flussi migratori sul nostro Paese – un’ulteriore aumento è stato registrato nel primo trimestre di quest’anno, costringendo il governo a dichiarare lo stato d’emergenza (una decisione presa ieri in occasione del Consiglio dei ministri) –, dopo un allentamento tra il 2017 e il 2019. Lo scorso anno, Sicilia e Calabria, rispettivamente con 79.016 e 18.100 migranti sbarcati, sono state le regioni italiane principalmente interessate dal fenomeno. A seguire la Puglia (4.908), la Sardegna (2.103), la Campania (641), la Toscana (250) e l’Emilia Romagna (113). Nei primi mesi del 2023 il trend è proseguito: gli arrivi sono stati 31.357, secondo i dati del ministero dell’Interno aggiornati a ieri, in aumento rispetto agli 8.432 dello stesso periodo dell’anno precedente. Se in tanti arrivano, molti però non riescono a portare a termine la traversata: nel primo trimestre del 2023 l’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha registrato 441 vittime, il numero più alto dal 2017. «La persistente crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale è intollerabile. Con più di 20.000 morti registrati su questa rotta dal 2014, temo che queste morti si siano normalizzate», ha detto il capo dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite, Antonio Vitorino.