C’è il taglio del cuneo fiscale. Il documento è stato approvato martedì sera dal Cdm

Nella serata di martedì il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza 2023 nel quale il governo delinea tre principali obiettivi programmatici per la politica economica per il medio termine: la rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli scorsi tre anni e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell’economia; la riduzione graduale del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al PIL; e il sostegno alla ripresa dell’economia italiana, volto a conseguire tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi. Più nel breve termine, spiegano i tecnici del Ministero delle Finanze, «si opererà per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi dati, nonché per il contenimento dell’inflazione». Il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente, al 4,5% come già dichiarato nel Documento Programmatico di Bilancio, permetterà di introdurre un taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi di euro. Un provvedimento, garantisce il governo, di prossima adozione, che sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie. Come anticipato alla vigilia della riunione di Palazzo Chigi da fonti del MEF, il è previsto crescere in termini tendenziali dello 0,9% nel 2023 – contro il +0,6% avanzato nel DPB – dell’1,4% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026. Le nuove misure fiscale dovrebbero invece garantire una crescita dell’1% quest’anno e dell’1,5% il prossimo.