IL TERRITORIO
Rispetto alle regioni, l’incidenza di rischio maggiore in rapporto agli occupati (113,8) si registra in Valle d’Aosta, che pure pesa per appena lo 0,8% degli infortuni mortali (6 casi). Sempre in termini di incidenza, seguono il Trentino Alto Adige (indice di 61,6) e la Basilicata (52,9). La prima regione sopra al milione di occupati è invece la Campania (6° posto generale con indice a 44); la Sicilia (indice 42,2) è al 9° posto, mentre il Piemonte (35,6) è al 10° posto. Il Lazio è al 15° posto (30,9), con la Lombardia al 18° (28,6). Chiude il Friuli Venezia Giulia (indice 7,8). Guardando alle province, al primo posto per incidenza vi è Aosta (indice 113,8), davanti a Matera (104,7) e Foggia (90,3).

PIL E INVESTIMENTI
Gli infortuni sul lavoro pesano per almeno tre punti percentuali di prodotto interno lordo, anche se qualcuno arriva a stimare addirittura fino a sei punti percentuali di Pil, mentre ogni euro investito in sicurezza genera un ritorno positivo pari, in media, a 2,2 euro. Per abbattere il fenomeno degli infortuni sul lavoro servono investimenti importanti. L’avanzo finanziario dell’Inail, per il 2023, è stimato nell’ordine di 1.550 milioni di euro, con la giacenza in Tesoreria di 36,7 miliardi di euro. Nel 2022, le spese per le prestazioni economiche in favore degli infortunati o come ristoro per malattia professionale sono aumentate dell’1,92%, a fronte di entrate contributive cresciute del 4,04%.