Il Documento di economia e finanza dovrebbe fornire delle indicazioni di principio

Secondo le anticipazioni di stampa, appena dopo Pasqua, forse l’11, dovrebbe approdare in consiglio dei ministri il Documento di economia e finanza, che, dopo l’analisi da parte del Parlamento, verrà inviato a Bruxelles, entro la fine di aprile, per quello che, in gergo, viene definito il semestre europeo, al termine del quale l’Italia e gli altri paesi europei definiranno le loro manovre di bilancio. Si tratta di un atto in sé formale, ma anche sostanziale, in quanto destinato ad incidere sulle misure che successivamente saranno adottate dal governo. Se è vero che, soprattutto negli ultimi anni, prima il Covid-19 e poi il conflitto bellico hanno fatto saltare degli schemi consolidati, è pur vero che resta l’attesa per capire quante potrebbero essere le risorse disponibili per mettere in campo alcuni degli interventi che il sindacato chiede da tempo. Di certo, l’economia appare molto più in salute rispetto allo scorso settembre, pure se resta una fragilità di fondo da non sottovalutare. Nelle scorse settimane, il governo ha anticipato a Cgil, Cisl, Uil e Ugl l’intenzione di intervenire sulle pensioni e sul fisco. In entrambi i casi serviranno delle risorse importanti, che variano in ragione della profondità dell’intervento immaginato. Sul fisco, l’esecutivo aveva anche ipotizzato una revisione dell’ampia platea delle agevolazioni fiscali, ad iniziare da quelle riconosciute alle imprese.