Kiev: «Riprenderemo la Crimea nel giro di sei mesi»

Le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono in «crisi profonda». È la posizione del presidente russo, Vladimir Putin, che così ha parlato durante la cerimonia per la presentazione delle credenziali dei nuovi ambasciatori. Al riguardo Putin ha affermato che gli Stati Uniti hanno sostenuto le rivoluzioni nelle ex Repubbliche sovietiche e «il colpo di Stato a Kiev» nel 2014, episodio che è «all’origine dell’attuale crisi». Già in precedenza il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, aveva dichiarato qualcosa dello stesso tenore alla radio Sputnik. «Ora siamo nella fase di un caldo conflitto con gli Stati Uniti. Stiamo assistendo al coinvolgimento diretto di questo Stato in una guerra ibrida con la Russia in una varietà di settori», ha detto Ryabkov. Putin, ad ogni modo, si è rivolto anche nei confronti dell’Unione europea. L’Ue, ha specificato il presidente russo sempre nell’ambito della cerimonia, «ha aperto un confronto geopolitico con la Russia» e «ultimamente sono notevolmente peggiorate le relazioni». Intanto, il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, in un’intervista a Krym.Realii ha assicurato che Kiev riprenderà la Crimea «in un tempo molto breve». «Da un punto di vista storico – ha osservato a tale proposito – è molto breve, sei mesi, cinque mesi, sette mesi. Forse è un ottimismo eccessivo, ma è un ottimismo matematicamente verificato. Il ponte di Kerch sarà demolito dopo la de-occupazione russa». Secondo Podolyak, infatti, «la Russia non ha risorse sufficienti per reggere la situazione in Crimea». Le divergenze tra le parti restano perciò ampie e anche il Cremlino, tramite il portavoce Dmitri Peskov, ha oggi confermato che «per ora la Russia non vede le precondizioni per i colloqui con l’Ucraina».