Anche in Finlandia si affermano i conservatori e la destra ottiene grandi risultati
di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

In un’Europa nella quale è in atto, da parte del solito establishment progressista, una sorta di vocazione autolesionista – si pensi alla questione delle auto elettriche, delle case green, delle politiche migratorie, della cancel culture e chi più ne ha più ne metta – non smette di soffiare, anzi cresce per intensità e diffusione, un vento di destra, con popolazioni alla ricerca non tanto di ultranazionalismi e propositi oscurantisti, come vorrebbe far credere una lettura dei fatti decisamente faziosa, quanto di semplice buonsenso e pragmatica adesione alla realtà, sia per quanto riguarda i temi economici che quelli sociali. Oltre all’affermazione del conservatore Borissov in Bulgaria in un testa a testa coi liberali, la sinistra in calo e l’ascesa di varie formazioni nazionaliste, anche in Finlandia la premier socialdemocratica nonché campionessa del politicamente corretto Sanna Marin non è stata riconfermata alle elezioni legislative ed anzi il suo partito è arrivato terzo nelle urne. Posizionandosi dopo la Coalizione Nazionale di centrodestra, guidata da Petteri Orpo, che è risultata vincente ottenendo il 20,8% delle preferenze, e anche dopo il partito della destra nazionalista dei Veri Finlandesi, secondo con il 20,1% dei voti. I Socialdemocratici, invece, si sono fermati al 19,9%, con Sanna Marin ad ammettere la sconfitta: «Congratulazioni al vincitore delle elezioni, congratulazioni al Partito della Coalizione Nazionale, congratulazioni al Partito dei Veri Finlandesi. La democrazia ha parlato, il popolo finlandese ha votato e la celebrazione della democrazia è sempre una cosa bellissima». Deludenti ed inferiori alle aspettative, infine, i risultati delle altre formazioni, ovvero Centro, Verdi ed Alleanza di sinistra. Insomma, i Finlandesi sembrano volere politiche nuove e diverse e questo si aspettano dal governo che verrà. Ago della bilancia, per la formazione di un Esecutivo che necessariamente, date le percentuali, dovrà essere di coalizione, il vincitore Orpo e la sua Coalizione Nazionale, che dovrà individuare degli interlocutori con i quali formare il governo e che si dichiara aperto a negoziati con tutte le parti, per un mandato, come richiesto dagli elettori, all’insegna del cambiamento. Tanti i temi importanti sul tavolo, in un Paese molto segnato dalla guerra in Ucraina, confinante con la Russia e prossimo ad entrare nella Nato, ma anche preoccupato per altre questioni altrettanto importanti, dall’economia al lavoro, dalle politiche energetiche ed ambientali a quelle migratorie.

Nuovi equilibri Ue
Non manca poi molto alla data delle europee, che si terranno nella primavera 2024. Nel frattempo gli equilibri politici nei Paesi dell’Unione sono molto cambiati e potrebbero continuare a cambiare, basti pensare ai prossimi appuntamenti elettorali in Spagna, prima con le amministrative e poi con le legislative. Tutto lascia pensare che i risultati si rifletteranno anche sulle Istituzioni europee, dove difficilmente si ripeterà uno scenario simile a quello che ha portato Ursula von der Leyen alla guida della Commissione.