Alla gita scolastica rinuncia la metà degli studenti. A segnalarlo, il tradizionale osservatorio sulle gite scolastiche del portale Skuola.net

Tra il rifiuto dei professori di prendersi la responsabilità di accompagnare decine di adolescenti in gita scolastica e costi in aumento, il 34% degli studenti rinuncia al viaggio d’istruzione. A segnalarlo, l’osservatorio sulle gite scolastiche di Skuola.net, su un campione di 3.500 alunni di classi medie e superiori. Se in 1 caso su 4, la ragione è prettamente economica, con il 15% che lo dichiara apertamente, «costa troppo», e il 7% che lo fa implicitamente, il 17% è impossibilitato per motivi disciplinari. E così, si arriva a metà degli studenti delle scuole secondarie che dovrà rinunciare al tradizionale viaggio di istruzione con pernotto fuori casa. Solo il 18% degli studenti intervistati dice di aver già fatto una gita, un 30% l’ha programmata nei prossimi due mesi, per il 17% le speranze di partire sono ridotte al lumicino. Al 28%, la scuola ha già comunicato che quest’anno non ci sarà il viaggio di istruzione. Quasi 1 su 10 quelli che non andranno per scelta personale o della famiglia. Il 28% già ha deciso che non farà neanche la gita di un giorno. Fondamentale è l’economicità degli itinerari nel 26% delle situazioni; i costi sono presi in grande considerazione in 2 casi su 3. Vi è una vera e propria fuga dalle destinazioni estere, 3 studenti su 4 che resteranno all’interno dei confini nazionali. Alle medie le gite “italiane” sfiorano il 90% del totale, solo alle superiori all’estero va il 31%. C’è, infine, un altro aspetto da considerare: agli alunni con disabilità le gite scolastiche sono a volte negate, perché i Comuni non sono in condizione di assicurare le risorse per il sostegno e l’educativa scolastica.