Generazione circolare. La chiave di volta è nella capacità di coniugare competenze e responsabilità sociale. Per Faraci, è possibile applicare alle imprese e al sindacato il modello della generatività. L’esperienza della Irritec Spa che, dalla Sicilia, ha portato il cambiamento in tutto il mondo

Rosario Faraci, professore ordinario di economia e gestione delle imprese dell’Università di Catania, autore di un volume da poco pubblicato per i tipi di Edizioni sindacali, propone una lettura molto interessante del futuro prossimo venturo, applicando e trasponendo il modello della genitorialità all’economia, andando così ad evidenziare «le competenze imprenditoriali e manageriali che servono per la generatività sociale». Si tratta di un concetto fortemente innovativo, anche perché riporta al centro dell’attenzione concetti come responsabilità sociale e sostenibilità. L’obiettivo di Faraci è provare a calare le quattro fasi della genitorialità, vale a dire «desiderare, creare, prendersi cura, lasciare andare», nella gestione di una impresa. Ciò vale, però, anche «sul versante delle competenze, in quanto servono quelle tradizionali, quelle leggere e trasversali, quelle creative e quelle green e digitali». «Il mismatch – osserva il professore catanese – è la trappola dei talenti. Cambiano i luoghi, le modalità e gli attori del fare impresa: sono 60 gli incubatori di impresa, con quest’ultima che può essere tradizionale, innovativa, sociale o ibrida». Il cambiamento investe anche Il lavoro, che «oggi si presenta in forma sempre più liquida, con una maggiore attenzione al bilanciamento con il tempo libero; di certo, però, siamo davanti ad un puzzle da ricomporre. In questo scenario, il sindacato ha conosciuto una evoluzione, dopo la fase della rivendicazione e del collateralismo. Un sindacato generativo è un sindacato propositivo». Un esempio interessante di azienda innovativa è quello descritto dalla consigliera di amministrazione e ambasciatrice della sostenibilità di Irritec Spa, Giulia Giuffrè. «Ogni qualvolta un rappresentante sindacale ci pone un problema – esordisce Giulia Giuffrè -, è un motivo di riflessione sulle cose che abbiamo fatto, in quanto poniamo la massima attenzione possibile alle persone». La Irritec Spa nasce in Sicilia ed è ora presente in tutto il mondo; è una società impegnata ad assistere le aziende agricole nella ottimizzazione delle risorse idriche. L’agricoltura mondiale consuma il 70% dell’acqua disponibile, con emissioni di C02 nell’ordine del 21,7%. «La Irritec si occupa di irrigazione di precisione, per cui si riducono i consumi di acqua, di energia e di fertilizzanti, grazie anche al ricorso alla digitalizzazione per connettere tutti i sistemi, favorendo un modello di sviluppo di economia circolare». Un percorso che ha portato l’azienda siciliana ad investire per la creazione di Academy in Senegal.