Secondo il presidente dell’Autorità, «sotto i 150mila euro si dà mano libera, si dice scegliete l’impresa che volete». La replica leghista: «Parole gravi, inqualificabili e disinformate»

Prosegue lo scontro tra la Lega e l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Al centro, il nuovo Codice degli appalti. O meglio: una delle misure contenute nel testo approvato ieri dal Consiglio dei ministri che punta ad accelerare i cantieri, dare più autonomia agli enti e meno burocrazia per sindaci e imprese. Pur riconoscendo aspetti positivi – il nuovo codice prevede la digitalizzazione «che obbliga a trasparenza e partecipazione» –, il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ha criticato un punto, in particolare: «Sotto i 150mila euro si dà mano libera, si dice non consultate il mercato, scegliete l’impresa che volete, il che vuol dire che si prenderà l’impresa più vicina, quella che conosco, non quella che si comporta meglio», ha detto ieri, intervenendo a “Zapping”, il programma in onda su RadioUno. La risposta leghista non s’è fatta attendere: «Gravi, inqualificabili e disinformate», Stefano Locatelli, responsabili Enti Locali della Lega, ha definito così le dichiarazioni di Busia. «Se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo», ha quindi aggiunto, osservando che «Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile». Parole che fanno il paio con quelle del leader leghista, Matteo Salvini, che già ieri ha replicato a Busia: il nuovo Codice degli Appalti «si fonda sulla fiducia nei confronti delle imprese, dei professionisti, dei sindaci», ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel corso del convegno per i 75 anni di Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria. «Qualcuno attacca, mi spiace, vedo che il responsabile dell’Anac dice che se gli appalti vanno più veloci è un favore sostanzialmente ai malintenzionati, io penso che sia vero l’esatto contrario, più lungo è l’iter dell’appalto, più facile che il corrotto incontri il corruttore», ha concluso Salvini, difendendo il testo approvato in Cdm. Parlando questa mattina a “L’Aria che tira”, su La7, Busia ha chiarito la sua posizione: «I sindaci non sono corrotti, ma eroi. L’Anac li ammira».