Auto, Italia può essere «avanguardia nella decarbonizzazione». In vista degli obiettivi 2030 e 2050 e del «via libera» ai motori endotermici con l’e-fuel

L’Europa, ieri, ha approvato lo stop a benzina e diesel dal 2035, dando però il via libera alla vendita di motori a combustione alimentati da e-fuels. Non però con i biocarburanti, su cui invece spingeva l’Italia. «Sosteniamo il Governo nella sua presa di posizione contro l’accordo in Europa per utilizzare gli e-fuel nella transizione e bocciare i biocarburanti sui quali molte delle nostre imprese hanno già puntato e sarebbero sicuramente più economici», ha detto il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, aprendo i lavori dei 75 anni della Confederazione. Il nostro Paese, astenuto nella votazione di ieri, per ammissione dello stesso ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha detto, intervenendo oggi nel corso del Forum per l’Intermodalità Sostenibile, che se sui biocarburanti «la valutazione a livello europeo è stata “in questo momento no”», tuttavia «siamo contenti che c’è il motore endotermico e ci sta bene l’e-fuel». Pichetto Fratin non si arrende sui biocarburanti: «Io voglio l’apertura sulla scientificità e non sull’ideologia» e «se la captazione supera l’emissione, quel carburante ha la neutralità ed è idoneo». Il nostro Paese può «essere all’avanguardia nella decarbonizzazione per gli obiettivi 2030 e 2050», perché «il governo italiano investe sull’idrogeno 3,6 mld; la partita degli e-fuel l’avremo tra 7-8 anni, c’è chi dice 10. Con un investimento come quello che stiamo facendo a livello dell’idrogeno e anche con il trasferimento dall’Africa di idrogeno o corrente elettrica, possiamo diventare anche i primi produttori di e-fuels». È anche questa la scommessa da vincere.