di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Oggi, 24 marzo 2023, l’Ugl festeggia il suo 73esimo compleanno, tanto è il tempo che ci separa dalla fondazione della Cisnal, poi trasformatasi in Unione Generale del Lavoro, nata a Napoli in questo giorno del lontano 1950. Un lungo percorso di battaglie al fianco dei lavoratori finalizzate a raggiungere quella “meta sociale” fatta di benessere e giustizia sociale per il popolo italiano, nel solco delle idee e dei valori del sindacalismo nazionale. Una storia non sempre semplice, anzi spesso travagliata e complessa, dato il nostro essere “l’altro sindacato”, con una precisa identità ed una chiara visione della società e del mondo del lavoro, ma comunque, e forse anche per questo, entusiasmante, che ci ha condotto fino a questo ennesimo compleanno, con un sindacato stabile, forte e coeso. Ma una ricorrenza come questa, più che a ricordare il passato o celebrare il presente e i traguardi raggiunti, che non sono pochi, serve a gettare le basi per il futuro. Per questo abbiamo deciso di festeggiare degnamente il nostro compleanno con una manifestazione al Cnel, a Roma, dal titolo “Viaggio nel futuro”, con la partecipazione di diversi studiosi, per proiettare il sindacato nel mondo che verrà, per comprenderne criticità ed opportunità, al fine di essere pronti a difendere al meglio i nostri iscritti, i lavoratori, i pensionati, le persone che cercano lavoro, e più in generale la società italiana ed il nostro sistema produttivo anche negli anni a venire. Ci siamo resi conto, osservando i cambiamenti economici, produttivi, tecnologici e sociali che stanno investendo l’Italia e il mondo intero, che il nostro obiettivo della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, stella polare del sindacato sin dalla sua fondazione, è oggi e sarà nel prossimo futuro più utile che mai. Un concetto antico eppure innovativo, in quanto mai realizzato in Italia nonostante il dettato dell’articolo 46 della Costituzione, e che resta uno dei nostri principali impegni per gli anni che verranno. La partecipazione è il vero antidoto alle crisi ed alle conseguenze negative dell’attuale modello di globalizzazione, alle delocalizzazioni, al predominio della finanza sull’economia reale, per una transizione energetica controllata e compatibile con le esigenze di indipendenza e sviluppo, perché consente di superare la lotta di classe e arrivare alla collaborazione con i datori di lavoro partecipando al processo produttivo in modo da avere risultati migliori per l’azienda e per il lavoratore, radicando l’impresa nel territorio e nella comunità. Per arrivare, infine alla partecipazione agli utili. Noi crediamo che un vero e proprio patto fra capitale e lavoro sia necessario per affrontare le sfide del futuro. Proprio per questo abbiamo attivato un tavolo di confronto nel quale analizzare i vari scenari che si prospettano di fronte a noi, per elaborare un piano d’azione per le nostre attività sindacali negli anni che verranno e per l’attuazione del modello partecipativo. Perché il futuro, un futuro di sviluppo sostenibile e inclusione sociale, è partecipazione.