Al via il Consiglio europeo: sul tavolo dossier scottanti. Dall’economia agli affari esteri, incontro allargato a Lagarde, Zelensky, Donohoe e von der Leyen

È iniziata oggi l’attesa riunione del Consiglio europeo, il vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Ue. La sessione di lavoro è stata aperta dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, con il quale ci sarà uno scambio «sulle principali questioni geopolitiche e sulle sfide globali», ha scritto nella lettera d’invito ai 27 leader il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Al centro della due giorni di Consiglio vi sono infatti materie piuttosto scottanti, tra economia e affari esteri, e al fine di trattarle adeguatamente, l’incontro è stato allargato anche ad altre personalità di rilievo: da Christine Lagarde a Volodymyr Zelensky, da Pascal Donohoe a Ursula von der Leyen. La presenza della presidente della Bce e del presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, serve ad approfondire i dossier bancari. Quella del presidente ucraino Zelensky dovrebbe servire a convincere i leader Ue a raggiungere il 2% del Pil in termini di spesa militare, un obiettivo difficile a causa di «regole che non permettono la spesa». Contrario in merito e è un gruppo di Paesi guidati da Germania e Austria, che insiste sulla stabilità dei conti e vorrebbe parametri stringenti, seppur con piani di rientro dal debito differenziati. Per la questione migranti relazioneranno la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente di turno dell’Ue, il premier svedese, Ulf Kristersson. Su quest’ultimo tema non si prevede un confronto acceso ed è stata già registrata la soddisfazione per il lavoro svolto dell’Italia e dei Paesi nordici. Perché «ci sono impegni chiari, più fondi stanziati, il coinvolgimento dei commissari, dei ministri degli Esteri a nome dell’Ue, che si recheranno in Tunisia. Ci sono interventi su tutte le rotte, da quella balcanica a quella del Mediterraneo centrale», ha detto all’agenzia di stampa Agi una fonte. Dossier molto scottanti, dunque, che sullo sfondo vedono anche la questione Auto elettriche, tanto da aver dichiarato in merito con toni diversi, prima che iniziasse il Consiglio, ben tre leader come il nostro presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il primo ministro Olandese, Mark Rutte. Ma sarà sicuramente la questione economica, quella che porterà via più tempo. Sull’energia, qualcuno immagina un braccio di ferro tra Germania e Francia in merito al nucleare nelle politiche economiche del Continente, sulla governance economica ovvero la proposta legislativa di riforma del Patto di stabilità e crescita che la Commissione presenterà nei prossimi giorni. Quello che molti, tra cui l’Italia, preferirebbero discutere non è più o soltanto un patto di stabilità, ma prima di tutto un patto di crescita.