Il Cremlino: da Occidente reazione «ostile» a visita Xi

Nonostante le presunte aperture ai colloqui di pace, peraltro ventilate dalla Cina nei giorni della visita di Xi Jinping in Russia (circostanza che gli Stati Uniti guardano con sospetto), una soluzione al conflitto in Ucraina appare, invece, ancora lontana. L’annuncio del Regno Unito di una possibile fornitura a Kiev di proiettili con uranio impoverito ha subito scatenato la reazione russa, a partire proprio dal presidente Vladimir Putin. E anche l’indomani il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, sul suo canale Telegram ha sostenuto che una mossa del genere «provocherà una tragedia globale che colpirà principalmente l’Europa». Le tensioni restano alte, soprattutto a fronte di attacchi che sono proseguiti ininterrottamente nelle ultime ore. «Più di 20 droni iraniani assassini, oltre a missili e numerosi bombardamenti. E questo solo nell’ultima notte di terrore russo contro l’Ucraina. Ogni volta che qualcuno cerca di sentire la parola “pace” a Mosca, lì viene dato un altro ordine per questi raid criminali», ha scritto su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, oggi peraltro in visita a Bakhmut. «Il successo delle forze di terra, di cielo e di mare dell’Ucraina avvicina davvero la pace. Il pieno rispetto del regime di sanzioni contro la Russia ripristina la forza della Carta delle Nazioni Unite. L’unità globale può ripristinare la stabilità globale», ha poi aggiunto Zelensky in un successivo tweet. Proprio sui droni proseguono anche le polemiche a distanza tra Mosca e Washington, con la Russia che avverte gli Stati Uniti dal «mettere alla prova la pazienza» della Russia continuando i sorvoli sul Mar Nero, già teatro di un abbattimento nei giorni scorsi. In generale, comunque, il Cremlino ha criticato, tramite il portavoce Dmitri Peskov, la reazione «ostile» dell’Occidente alla visita a Mosca del presidente cinese Xi Jinping.