Meloni attesa da un altro, importante appuntamento internazionale. Intanto l’opposizione rischia di dividersi sull’invio di nuovi armi a Kiev

Archiviata la settimana che ha visto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affrontare il suo primo Question Time in Parlamento e poi il congresso della Cgil, due occasioni utili per ribadire la linea del governo su diversi dossier, a partire dal reddito di cittadinanza e il salario minimo, se ne apre una che invece si concluderà con il Consiglio europeo. Diversi i temi in agenda, dalla guerra in Ucraina, al mercato unico fino all’energia. Forse però si parlerà anche della questione migranti, nuovamente in cima alle priorità dell’Unione europea, dopo le pressioni del governo italiano. Che chiede maggiori controlli alle frontiere e una redistribuzione equa dei migranti che hanno diritto all’accoglienza. Si tratta di passare dalle parole – in queste settimane, la Commissione europea ne ha spese parecchie, sostenendo di condividere le preoccupazioni italiane – ai fatti. In vista del Consiglio europeo, il premier riferirà al Parlamento che poi dovrà votare le risoluzioni di maggioranza e dell’opposizione, con Partito democratico, Terzo polo e Movimento 5 stelle che ne presenteranno una ciascuna. Al netto dei recenti tentativi di riavvicinamento su alcune battaglie comuni – tipo il salario minimo –, infatti, Pd e M5s restano molto distanti su altri temi, altrettanto importanti come la guerra in Ucraina. Se i primi intendono confermare il sostegno all’invio di armi a Kiev, pur chiedendo un maggiore sforzo diplomatico, i secondi invece sono assolutamente contrari.