Confermata l’impostazione volta a valorizzare la contrattazione collettiva

Il salario minimo diventa, ad ogni giorno che passa, un tema di scontro politico, prima ancora che sindacale. L’ultima in ordine di tempo ad abbracciare la causa del salario minimo per legge, senza peraltro scendere nei particolari, è stata la neo segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, durante il question time alla Camera dei deputati. A rispondere è stato lo stesso presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ribadendo che il tema del salario legale non è all’ordine del giorno, in quanto la materia è disciplinata dalla contrattazione collettiva che poi è esattamente quanto sostenuto da tempo dai sindacati e dalle stesse associazioni datoriali. Nelle ultime settimane, la Cgil ha iniziato a sostenere un intervento di legge, mentre le altre sigle, ad iniziare dalla Cisl e dalla Ugl, hanno sempre valorizzato la contrattazione. Meloni, però, ha aggiunto un particolare, richiamando l’avvio dell’iter che porterà alla riforma fiscale. È, infatti, in questa sede che si rafforzeranno i redditi da lavoro dipendente, attraverso la revisione delle aliquote, la flat tax sui redditi aggiuntivi, il taglio del cuneo fiscale sugli stipendi e il sostegno al welfare aziendale. Il tutto senza dimenticare un altro punto della legge delega, quello che rimanda all’azzeramento dell’Iva sui prodotti di prima necessità e a più largo consumo, come il pane e il latte, o per l’infanzia.