Delega fiscale: al via il confronto. Oggi con i sindacati. Presenti i segretari generali Cisl e Ugl, Luigi Sbarra e Paolo Capone. Per Cgil e Uil, i segretari confederali Gianna Fracassi e Domenico Proietti

Riforma fiscale, il Governo ha incontrato oggi i sindacati e domani lo farà con imprese e ordini professionali. Obiettivo, portare in Consiglio dei Ministri, intorno a giovedì, i punti saldi di una riforma attesa da fin troppo tempo. La posizione dei sindacati è frastagliata: si va dalla bocciatura della Cgil, che attraverso il segretario generale Maurizio Landini già prima dell’incontro ha bocciato le prime bozze dell’impianto del disegno di legge, fino agli «interventi interessanti», giudicati tali dal segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, per il quale «è positivo anche il fatto che ancora non esista un testo, che non sia passato al Consiglio dei Ministri», «c’è evidentemente una disponibilità al confronto e questo, nel metodo, è sicuramente un passo avanti». “Nel mezzo” la Cisl, che chiede più confronto e Uil che, attraverso il segretario generale Pierpaolo Bombardieri, non presente a Palazzo Chigi e sostituito dal segretario confederale Domenico Proietti, attende di vedere «cosa ci sarà scritto nella delega», avvisando che «noi facciamo riferimento alla Costituzione quando parla di progressività», in tema di flat tax. Quali sono le novità per il mondo del lavoro? Ad esempio, la riduzione dell’Iva azzerata sui beni di prima necessità, l’equiparazione di una no tax area sulla previdenza e sul lavoro dipendente, l’applicazione di una flat tax per i lavoratori dipendenti. “In anteprima”, c’è anche la posizione di Confindustria, la quale, con il presidente Carlo Bonomi, ha dichiarato che la delega «va nella giusta direzione», grazie all’eliminazione dell’Irap per le aziende, la detassazione dei redditi d’impresa e la revisione dei regimi d’interessi passivi.
La riforma è stata studiata non solo per alleggerire gradualmente il carico fiscale, ma anche per avvicinare l’amministrazione finanziaria a tutti i contribuenti: insieme alla riduzione della pressione fiscale, la riforma persegue la compliance, la riduzione del contenzioso, la certezza del diritto.
Le risorse per ridurre le aliquote Irpef, riordinare quelle Iva, eliminare l’Irap e abbassare l’Ires su chi investe e crea occupazione, saranno pescate, secondo il governo, da una riorganizzazione delle agevolazioni fiscali e dalla lotta all’evasione. Ad illustrarle le linee guida, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, collegato in remoto da Bruxelles, il viceministro, Maurizio Leo, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.