Lo denuncia la Sinpia, alla vigilia della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla

La pandemia ha contribuito all’aumento dei casi di disturbi alimentari, che adesso esordiscono sempre più precocemente, a partire già dai 12 anni. Lo denuncia la Sinpia, la Società italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, alla vigilia della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla. I Dca, acronimo che indica i Disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata, interessano principalmente le donne: il 90% di chi soffre di tali disturbi è di sesso femminile. «È un mondo complesso quello dei disturbi del comportamento alimentare e negli anni più recenti abbiamo osservato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che non riguarda più soltanto gli adolescenti, ma anche bambine e bambini in età prepuberale, con conseguenze più gravi sul corpo e sulla mente», ha detto Elisa Fazzi, presidente Sinpia e Direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza agli Spedali Civili e Università di Brescia. Secondo i dati, oltre 3 milioni di italiani soffrono di Dca, pari al 5% circa della popolazione. L’incidenza è cresciuta del 30% a causa della pandemia, specialmente tra i più giovani, colpiti fino a quattro volte di più rispetto al periodo pre-pandemico.