Fallimenti USA: mercati, e non solo, col fiato sospeso. Anche per le decisioni che in settimana adotteranno Fed e Bce

La situazione sarebbe sotto controllo e per il momento non si prevedono catastrofici effetti domino dopo il fallimento di Silicon Valley Bank e di Signature Bank. «Il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, segue con attenzione gli sviluppi delle vicende legate alla Silicon Valley Bank e alle decisioni prese dalle autorità monetarie americane. Il sistema bancario italiano ed europeo è regolarmente monitorato dalle autorità di vigilanza e supervisione assicurandone così la stabilità», ha comunicato il Mef in una nota. «Apprezziamo la tempestività con cui le autorità americane sono intervenute e confidiamo che, se necessario, anche le autorità europee intervengano con la medesima tempestività». Le autorità statunitensi hanno annunciato una serie di misure per evitare contraccolpi al sistema bancario, dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, ma nel frattempo ha chiuso anche la Signature Bank, 21° banca per raccolta depositi. Il governo americano ha promesso che tutti i depositi di Silicon Valley Bank saranno rimborsati e la previsione di una Fed meno aggressiva, sui tassi di interesse, ha fatto correre i bond americani. Gli economisti di Goldman Sachs non prevedono più alcun aumento dei tassi di interesse da parte della Fed, in seguito al fallimento di Svb, ma resta l’incertezza per le prossime mosse. I riverberi della vicenda sono ovunque: da stamattina Borse europee in caduta. Milano ha ceduto il 4,2%, Londra l’1,7%, Parigi il 2% e Francoforte il 2,2%, arrivando fino a -3,3% intorno alle ore 14. Raffica di sospensioni al ribasso per i titoli bancari: Bper (-8,7%), Mps (-8,9%), Mediobanca (-5,7%), Mediolanum (-5,5%), Nexi (-4,7%), Poste (-4,8%), Tim (-5,1%) e Banca Generali (-4,6%). Fineco, Intesa, Unicredit, Cnh e Tenaris hanno registrato ribassi superiori al 5%. La Fed tornerà a più miti consigli, dicevamo. E la Bce? Difficile immaginare una smentita rispetto all’atteso rialzo dei tassi di altri 50 punti base; per saperlo bisognerà attendere giovedì, quando sarà importante capire anche se verrà lasciata la porta aperta a ulteriori significativi rialzi a maggio e nelle riunioni successive.