Salto di qualità necessario. Si punta sul rafforzamento delle competenze personali e sulla salute e sicurezza sul lavoro. Nel 2022, oltre 8mila lavoratori hanno frequentato un corso di FondItalia. Forte la richiesta da parte delle imprese della ristorazione e dell’ospitalità

«Nel settore del turismo si avverte oggi più che mai un’esigenza di maggiore professionalizzazione del personale». È quanto ha sottolineato il Direttore di FondItalia Egidio Sangue nel corso del suo intervento, mercoledì 1 marzo, al convegno “Il futuro sostenibile dell’ecosistema turismo”, promosso da FederTerziario nell’ambito del BTM di Bari, con la partecipazione anche di rappresentanti dell’amministrazione comunale. «L’industria del Turismo – ha proseguito Sangue – non è fatta solo di ospitalità e ristorazione, ma abbraccia la gestione delle infrastrutture, la valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio materiale e immateriale. Per questo c’è bisogno che gli operatori del settore siano in possesso di competenze trasversali necessarie allo sviluppo dell’intero sistema territoriale». Nell’occasione Egidio Sangue ha illustrato i dati relativi al finanziamento della formazione continua da parte di FondItalia dei dipendenti delle aziende della filiera del turismo aderenti al Fondo. Nel 2022 sono stata circa 1500 le imprese – in larga parte micro – del comparto coinvolte in Progetti formativi finanziati da FondItalia, oltre 8000 i lavoratori formati, poco meno di 146mila le ore erogate ed oltre 3milioni di euro le risorse impegnate dal Fondo. Per quanto riguarda le materie oggetto di formazione, emergono lo sviluppo delle abilità personali e la gestione aziendale e salute e sicurezza. La regione che ha fatto registrare il maggior numero di imprese partecipanti è stata la Puglia (con 305 imprese e 1.678 dipendenti), seguita dalla Lombardia (con 231 imprese e 1.406 lavoratori) e dalle Marche (con 173 imprese e 210 lavoratori). Tra i comparti della filiera che più hanno richiesto l’accesso a corsi di aggiornamento professionale, si sono distinti quello della ristorazione, con 1.227 imprese e un totale di oltre 6mila lavoratori, e quello dall’ospitalità, con 227 imprese e quasi 2mila lavoratori. «Le risorse a disposizione dei fondi interprofessionali sono largamente insufficienti a soddisfare le esigenze – ha detto Sangue – e il Fondo Nuove Competenze, così come è stato concepito, ha beneficiato le medie-grandi imprese, mentre le piccole non sono state in grado di cogliere questa occasione. Tuttavia, il programma Gol – Garanzia per l’occupabilità per i lavoratori – potrebbe essere una grande opportunità se gestita in una logica di partenariato pubblico-privato, offrendo all’ampio bacino di inoccupati, disoccupati e percettori di reddito di cittadinanza la possibilità di essere avviati in settori lavorativi promettenti, proprio come quello del Turismo».