Filtrano le prime indiscrezioni sulla riforma, in attesa del disegno di legge delega

Cominciano a trapelare le prime indiscrezioni su quella che sarà la riforma del fisco. Dal ministero dell’economia e delle finanze, infatti, arrivano le indicazioni di massima che poi saranno tradotte in un disegno di legge delega dal Parlamento. In linea con le richieste delle parti sociali, il progetto di riforma fiscale punta ad una progressiva riduzione della pressione, in particolare sul lavoro dipendente e sulle imprese che assumono. Una novità, che raccoglie una suggestione avanzata dalla Ugl, porta all’estensione della flat tax incrementale ai redditi aggiuntivi dei lavoratori dipendenti. Si tratta di una ipotesi già attuata con la legge di bilancio per il lavoro autonomo e che troverebbe attuazione anche per il lavoro subordinato. In questo modo, si supererebbe il grande limite attuale che, di fatto, impedisce ai lavoratori dipendenti di avere entrate extra, anche sotto forma di collaborazioni occasionali. Al momento, su questi redditi aggiuntivi si applica l’aliquota marginale, vale a dire quella massima; con la riforma si andrebbe ad applicare una aliquota sostitutiva, sicuramente più bassa. Verosimilmente, visto i precedenti potrebbe essere intorno al 15%; considerando che andrebbe a sostituire anche le addizionali, il vantaggio potrebbe essere nell’ordine di almeno venti punti percentuali di minori tasse da pagare e, quindi, maggiore reddito disponibile per il lavoratore dipendente.