I dati Istat. Su base annua cresce il valore ma non i volumi venduti

Il 2023 parte in ripresa, anche se l’inflazione continua a pesare. È questo il commento di Confesercenti ai dati Istat sulle vendite al dettaglio, aumentate tra dicembre e gennaio dell’1,7% in valore e dell’1,2% in volume. Andamento discordante per il confronto tendenziale, con il valore delle vendite cresciuto del 6,2%, mentre i volumi sono diminuiti del 2,4%. «Si registra un andamento analogo – spiega l’Istat – sia per le vendite dei beni alimentari (+7,5% in valore e -4,4% in volume), sia per quelle dei beni non alimentari (+5,2% in valore e -0,9% in volume)». Nell’analisi dei dati dell’Istituto nazionale di statistica, la Confesercenti sottolinea il buon risultato che ha interessato le vendite di abbigliamento e calzature, cresciute dell’8,5% rispetto a gennaio 2022, pari a un incremento +5,5% circa al netto dell’inflazione, riflettendo gli effetti dei saldi invernarli 2023, iniziati il 5 gennaio. Riguardo il calo annuo dei volumi, l’associazione di categoria fa poi notare la performance particolarmente negativa degli esercizi operanti su piccole superfici, per i quali si rileva una diminuzione delle vendite del 7,5% per i generi alimentari e del 2,2% per i non alimentati. Al contrario, il valore delle vendite è aumentato del 4,4% per gli alimentari e del 4,1% per beni non alimentari. Rimanendo sul dettaglio delle diverse forme distributive, l’Istat ha rilevato poi un aumento dell’8,2% per le vendite della grande distribuzione (+8,5% per gli alimentari e +7,6% per i non alimentari), un +6,1% per le vendite al di fuori dei negozi e un +3% per il commercio elettronico.