di Francesco Paolo Capone – Segretario Generale Ugl

Il mancato collegamento fra i Centri per l’impiego e le imprese non favorisce la ricerca di lavoro. Il tema del mismatch delle competenze è annoso per il nostro Paese, in quanto se ne parla dall’inizio degli anni ’80. Poco, però, è stato fatto, con il risultato che oggi restano vuote centinaia di migliaia di posti, mentre è alta la disoccupazione giovanile e quella femminile

Proprio nel giorno in cui l’Istat segnala il raggiungimento del record di sempre di occupati, emerge anche il dato che continua ad essere molto alta la disoccupazione giovanile. L’Italia, del resto, è un Paese di paradossi, ad iniziare dal fatto che tantissime imprese vorrebbero assumere larga parte di questi giovani, ma non riescono ad intercettare le competenze che servono, per cui i posti restano vacanti, con tutto quello che ne consegue. Si tratta del cosiddetto fenomeno del mismatch, al quale il Consiglio nazionale del lavoro e dell’economia ha dedicato una giornata di studi molto interessante, i cui risultati sono sintetizzati nelle pagine che seguono. Il disallineamento delle competenze va interpretato con estrema attenzione, in quanto è, per molti versi, doppio. In primo luogo, quello più immediato rimanda alla difficoltà della scuola, dell’università e, più in generale, del mondo della formazione di intercettare il cambiamento in corso nel mondo del lavoro. Rispetto al passato, è di tutta evidenza l’accelerazione che ha conosciuto la produzione. Praticamente, in pochi anni si è passati dalla seconda alla terza Rivoluzione industriale ed ora la quarta sembra già superata, visto l’enorme spinta sul versante della transizione digitale e ambientale. L’altro grande disallineamento, però, è anche quello dei servizi per il lavoro, con il privato che va un poco meglio del pubblico. I centri per l’impiego continuano a funzionare a scartamento ridotto, per le note carenze in termini di personale e professionali, ma anche per una sorta di pregiudizio che tiene lontane le aziende dai Centri stessi. Manca, così, un collegamento che potrebbe invece favorire una occupazione di qualità.