Rinviato «a data da destinarsi» il voto sullo stop alla vendita di veicoli di nuova immatricolazione a benzina o diesel dal 2035. Così ha deciso la presidenza svedese del Consiglio Ue in assenza di una maggioranza qualificata. «Grande segnale», così su Instagram il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Che ha aggiunto: «È stata ascoltata la voce di milioni di italiani»

È un risultato prima di tutto italiano, vista la nota e netta posizione del Governo Meloni, espressa chiaramente il 28 febbraio scorso, quando il ministero dell’Ambiente in una nota aveva annunciato che il giorno successivo, alla riunione degli ambasciatori dei Paesi dell’Ue (Coreper), l’Italia avrebbe espresso una posizione contraria alla proposta di regolamento europeo sulle emissioni auto, che prevede il bando alla vendita nell’Ue di automobili e van con motori termici dal 2035. E così oggi il voto sullo stop alla vendita di veicoli di nuova immatricolazione a benzina o diesel dal 2035 è stato rinviato a data da destinarsi, in assenza di una maggioranza qualificata, dato che dopo il no di Italia e Polonia e l’astensione della Bulgaria, il raggiungimento del quorum, ovvero l’ok da 15 Stati membri e 65% della popolazione Ue rappresentata, è diventato impossibile anche grazie alla posizione negativa della Germania. Lo stop ai motori termici nel 2035 è stato stralciato anche dal Consiglio Ue dei ministri dell’educazione, che il 7 marzo era chiamato alla mera ratifica formale dell’accordo. «L’Italia ha svegliato l’Europa», «mi auguro che ora ci sia una riflessione comune per una competitività sostenibile anche nel settore automotive», ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Il nuovo rinvio in sede UE sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta», ha commentato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.